lunedì, ottobre 12, 2015

E adesso siamo in tanti sull'apecar

Se, come ho già scritto, al primo posto c'è sempre la R di ridurre, al secondo posto c'è sicuramente la R di riutilizzare.
C'è una canzone dei Mercanti di liquore che si chiama "Apecar", se non la conoscete ascoltatela, vi lascio il link al video qui sotto. Racconta la storia di quest'uomo che ha passato la sua vita su un'ape, in giro per il paese a raccogliere i rifiuti e che un giorno, tra i rifiuti, farà un incontro molto speciale. Ad un certo punto dice
buttano le cose che bastava riparare
buttano le cose per poterle ricomprare
e trovo che queste due righe descrivano alla perfezione un modus operandi che ormai è entrato nelle nostre case, spesso senza che neanche ce ne accorgessimo.
Avete mai sentito parlare della lampadina della caserma dei vigili del fuoco di Livermore, California? La lampadina la potete vedere ancora accesa qui, dal 1901. Oggi ovviamente sottoalimentata per conservarla in vita, a ricordarci che una volta le cose erano fatte per durare. Oggi solo un diamante è per sempre. Tutto il resto si è rotto, si sta per rompere o si romperà. Si chiama obsolescenza programmata, un modo un po' pomposo per dire che ogni cosa che acquistiamo porta dentro di sè una data di scadenza. A tal proposito vi consiglio la visione di questo documentario che ho avuto il piacere di scoprire nel 2011 durante Cinemambiente, la cui 18esima edizione si è conclusa proprio ieri.
Ma torniamo a noi: gli oggetti che acquistiamo invecchiano e si rompono molto prima di quanto ce lo potessimo aspettare e, nella maggior parte dei casi, la riparazione e il successivo riutilizzo sono nella realtà impraticabili per una mera ragione economica.
Se acquisto un paio di calzini ad un euro e al quarto lavaggio hanno già un buco, quale convenienza ho ad aggiustarli, quando ne posso acquistare un paio nuovo sganciando un altro euro? E quanto durerebbe comunque quella riparazione, se sono bastate poche ore ai piedi e qualche lavaggio in lavatrice per logorarli?
Trova calzino e sostituisci con qualsiasi altra cosa e capirete bene che quello che dice la canzone è vero: in molti casi buttiamo quello che bastava riparare e lo facciamo, sotto sotto, anche per poterlo ricomprare.
La questione poi diventa davvero drammatica quando parliamo dei cosiddetti RAEE, i rifiuti elettrici ed elettronici, che nel corso degli ultimi anni hanno visto una crescita vertiginosa nella produzione.
Insomma, riparare, riutilizzare, riconvertire e trasformare sono parole che non fanno più tanto parte del nostro vocabolario e i motivi sono tanti. Non abbiamo più tempo e voglia da investire nella cura delle nostre cose, è sicuramente più facile accantonare e buttare. E questo, unito alla sempre maggior complessità del mondo che ci circonda, ha fatto sì che non siamo più capaci di farlo.
Come uscirne allora? Come cercare di fare del nostro meglio anche alla voce riutilizzo? Sembra superfluo, ma lo dico: la prima cosa da fare è tornare alla R dell'altra volta e pensare alla reale necessità di un articolo al momento dell'acquisto. Ho davvero bisogno di cambiare smartphone ogni 3 mesi? Ho davvero bisogno di acquistare l'ennesima tshirt-straccetto in un negozio di abbigliamento low cost? Ho davvero bisogno di un tablet, di un pc, di una macchina per il pane, di un abbattitore per fare i dolci come a bake off etc etc? Perchè in cuor nostro già sappiamo che, quando questi oggetti si romperanno, guarda caso quasi sempre allo scadere della garanzia, difficilmente li ripareremo, più verosimilmente li butteremo. Alla faccia del riutilizzo.
L'abbigliamento forse è quel rifiuto che ci invita più di tutti al riutilizzo: oggi è possibile comprare e vendere articoli usati in moltissimi modi. Peccato che, nella stragrande maggioranza dei casi, acquistiamo capi di abbigliamento che non sono stati pensati per una catena virtuosa di usato, ma piuttosto per essere indossati per una stagione e poi buttati.
Ecco allora qualche idea di riutilizzo semplice e banale presa direttamente dalla vita di tutti i giorni:
- se fate la spesa al mercato portatevi dietro i sacchetti di carta in modo da utilizzarli più di una volta
- non arrendetevi di fronte alla prima spia lampeggiante: internet può darvi una mano a capire cosa sta succedendo al vostro elettrodomestico, magari è una sciocchezza e non serve comprarne uno nuovo
- i fogli di carta hanno due facce: usatele entrambe
- gli scarti della cucina e gli avanzi hanno sempre una nuova vita: una brava massaia sa come presentare in tavola le cose del giorno prima facendole sembrare un piatto da gourmet (stasera polpette di verdure fatte con gli avanzi del brodo di ieri, oh yeah)
Mi riservo di aggiungere cose nuove quando me ne verranno in mente e ovviamente non vedo l'ora di leggere le vostre idee qui sotto nei commenti.


3 commenti:

Lidia
martedì, ottobre 27, 2015

Il prossimo weekend una mia amica organizza un baratto-party, ovvero ciascuno porta degli oggetti che non utilizza più ma che sono ancora in buono stato (vestiti, libri... qualsiasi cosa) e li mette a disposizione di chi se li vuole prendere. E chiaramente a sua volta può prendere le cose lasciate da altri se di suo interesse. Insomma, un modo simpatico per ridare vita a vecchi oggetti che sarebbe un peccato buttare e per passare un pomeriggio in compagnia mangiucchiando dolcetti e sorseggiando tisane. A mio parere un'ottima idea da copiare!

luciaaaa
mercoledì, novembre 04, 2015

Un'idea sicuramente molto carina, alla fine resta sempre vero che quello che è vecchio per noi è nuovo per gli altri :-) Quella borsa che ormai ci ha stancato può fare la felicità di un'amica. Anche al baby parking che frequentava la piccola iena avevano organizzato una giornata di baratto e in primavera avevo partecipato ad un evento simile gestito da un'associazione di mamme.

Marica
sabato, novembre 14, 2015

Hai ragione.... Un paio di anni fa si era rotto un pezzo del frullatore, e sostituire il singolo pezzo costava tanto quanto il frullatore nuovo... A malincuore (lo ammetto) abbiamo deciso di cambiare solo il pezzo, e ora ne sono contenta. E' vero, abbiamo il garage pieno di cavi, vecchi computer, vecchi telefoni...

Molte cose che non usiamo più le portiamo ai centri raccolta goodwill, che poi le rimettono in sesto e le rivendono... Così come mi piace andare x garagevsales e comprare cose usate! Le new entries degli ultimi giorni sono state l'allegro chirurgo e twister :-)

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