sabato, gennaio 09, 2016

Un amore di plastica


E dopo la puntata sulla carta parliamo del materiale di cui sono perdutamente innamorata, forse anche merito del professore di polimeri che ho avuto all'università e che mi ha fatto decisamente rivalutare la chimica organica. Dai che avete capito di cosa sto parlando... ma ovviamente della plastica! Anzi delle plastiche.
Conoscete una famiglia di materiali più affascinanti di questa? La plastica ha tutte le caratteristiche del materiale dei sogni: è leggera, è facile da plasmare, ci si può fare quasi tutto, è robusta, la possiamo colorare, usare per fare grossi oggetti o pellicole sottilissime, è possibile filarla: cosa volete di più?
Eh, che fosse biodegradabile o quanto meno un po' meno tenace di quello che è, ad esempio. O che fosse almeno più semplice ed economico avviarla a recupero. E per fare questo scendiamo ancora di un gradino e diciamo pure che la gente imparasse a differenziarla correttamente per rendere queste operazioni un po' più semplici.
Perchè se con la carta le cose tutto sommato non erano così difficili, con la plastica bisogna avere un occhio di riguardo in più, nulla di impossibile ovviamente, ma occorre fare attenzione e seguire qualche semplice regola.
Innanzi tutto occorre ricordare che i consorzi di filiera nascono per garantire il recupero e il riciclo degli imballaggi e, se questa cosa per gli altri materiali si è un po' persa per strada, resta invece sempre valida per la plastica, nel cui contenitore quindi potremo conferire solo e soltanto i contenitori delle cose che acquistiamo.
Questo concetto è fondamentale per capire cosa si può buttare nel bidone della plastica e cosa no, insieme all'idea del monomateriale: se ci troviamo in mano un imballaggio fatto di più materiali indivisibili, questo non si butta nella raccolta della plastica, anche se questo è il materiale più presente.
Il termine "imballaggio" può sembrare un po' troppo tecnico, ma in realtà possiamo declinarlo in modo molto semplice, dicendo che chiamiamo imballaggio tutto ciò che avvolge e impacchetta i prodotti che acquistiamo. L'unica deroga che viene fatta a questa definizione nell'ambito della raccolta della plastica è l'acquisto stesso di imballaggi: i piatti e i bicchieri di plastica usa e getta (non le posate di plastica). Si tratta di una deroga abbastanza recente, visto che sono stati ammessi alla raccolta della plastica solo qualche anno fa.
A volte poi gli imballaggi sono più di uno: pensate al fardello delle bottiglie di acqua, dove troviamo sia l'imballaggio vero e proprio del prodotto acquistato (la bottiglia) che l'imballaggio che tiene insieme le bottiglie. In questo caso ovviamente possiamo buttarli entrambi nella raccolta del plastica.
Non mi soffermerò troppo sulle diverse plastiche presenti sul mercato, vi basti sapere però che alla resa dei conti non è così importante riuscire a distinguerle perchè le 6 che si possono conferire nella raccolta della plastica sono le più comuni, le più usate e sono proprio quelle che vengono utilizzate per fare imballaggi.
In conclusione quindi possiamo dare qualche semplice regoletta:
- solo plastiche utilizzate per confezionare i prodotti che acquistiamo; includiamo in questa famiglia anche il polistirolo espanso (quello bianco che si sbriciola), per lo meno quando parliamo di raccolta domestica
- le plastiche devono essere più o meno pulite, è sufficiente sciacquarle sotto l'acqua prima di buttarle nel bidone
- non si buttano nella plastica rifiuti elettrici ed elettronici, pur se ripuliti della parte interna (il case di un pc, la carcassa di una tastiera, di una stampante e simili)
- non si buttano nella plastica (e quindi non si usano neanche come sacchetti per buttarla) tutti i sacchetti che non sono fatti di plastica, quindi niente mater bi, niente plastiche oxo biodegradabili (hanno diversi nomi commerciali, ma basta leggere le indicazioni sul sacchetto stesso), ma solo sacchetti di plastica, riciclata o vergine non importa
So che la domanda che molti di voi si fanno a questo punto è: ma cosa succede dopo il sacco della plastica? Forse ci è più facile immaginare il riciclo della carta, una cosa che magari da bambini in piccolo abbiamo provato a fare, dei metalli, del vetro, ma la plastica?
In sintesi, dopo aver verificato la bontà del campione di materiale arrivato all'impianto (ecco perchè è importante che tutti la facciano bene! un brutto errore fatto da una persona sola può compromettere un intero lotto, dal momento che le analisi merceologiche vengono fatte a campione) la plastica viene triturata, lavata, separata per tipo e infine riciclata. A differenza di quanto accade per vetro e metalli però, la plastica perde alcune delle sue caratteristiche di partenza quando viene rilavorata e difficilmente viene riutilizzata per fare le stesse cose dalle quali si era partiti. Riciclare la plastica costa energia, costa in materiali (bisogna aggiungere materiale vergine) e il risultato finale non sarà mai all'altezza del materiale di partenza. Ricordiamoci sempre questa cosa, ogni volta che al supermercato acquistiamo un imballaggio di plastica.
Ah, e sfatiamo ancora una volta la leggenda metropolitana: i numeri misteriosi che trovate spesso sugli imballaggi di plastica non rappresentano nè il numero di volte che è possibile riciclarlo, nè il numero di volte che è possibile lavarlo e riutilizzarlo. Il numero inserito all'interno di un triangolo fatto di frecce indica semplicemente il tipo di plastica, mentre altri numeri scritti in sequenza dentro cerchi o piccole tabelline spesso indicano lo stampo e la posizione della forma utilizzata. Questa informazione è fondamentale in fase di controllo qualità, per individuare facilmente i problemi di stampaggio.
Spero di avere dato voce a tutti i vostri dubbi sulla raccolta della plastica, ovviamente se avete qualcosa da chiedere potete usare i commenti e cercherò di dare una risposta.

1 commenti:

Marica
sabato, gennaio 16, 2016

Grazie Lucia!
Qui invece le buste di plastica non vanno nel bidone della plastica/multimateriale, ma vanno riportati in appositi negozi (supermercati per lo.più), dove ci sono appositi raccoglitori.

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