lunedì, maggio 29, 2017

Riflessioni

C'è stato un tempo in cui un pomeriggio come quello di sabato scorso sarebbe stato un concentrato di frustrazione: una passeggiata da Decathlon a fare shopping. Due anni fa avrei fatto fatica a trovare qualcosa che mi entrasse, ma, una volta trovato, mi ci sarei vista bene tutto sommato.
Adesso la prospettiva è completamente cambiata: tutto quello che vedo nel negozio mi entra, dal bikini più striminzito alla cerata da barca a vela (giuro che prima o poi me la compro... le trovo così belle...) passando per quei bermuda da escursionismo che ho sempre guardato con occhio languido. Bene. La differenza tra due anni fa e oggi è che ora mi potrei comprare tutto il negozio, ma mi vedo male con tutto. Quel costume mi entra, non potrei dire il contrario, ma non so se avrò mai il coraggio di mettere in mostra questo fisico sulla spiaggia. Mi sembra che la pelle sia di qualcun'altro, non mi riconosco più e non riconosco più queste gambe mollicce, questa pancia cadente, questo corpo che non assomiglia più per nulla a quello che è sempre stato.
Quel costume che mi piaceva l'ho provato, era un bikini a fascia blu e argento tutto luccicoso: ho chiosato che era troppo scosciato e a vita bassissima per i miei gusti. Alla fine ne ho scelto un altro meno ridotto: degli slip mi sono comprata la S. La S, quando due anni fa, forse, sarei entrata nella XL. La taglia è direttamente proporzionale all'autostima: su quella c'è ancora un bel po' di lavoro da fare.

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