martedì, settembre 05, 2017

Attese 3

Abbiamo un nido di vespe sul balcone. Le fetenti ci lavorano da settimane e noi, in un misto di pigrizia e animalismo, le abbiamo lasciate fare. Adesso però sono diventate invadenti e ingombranti, hanno preso possesso del balcone e, tutte le volte che esco per buttare la spazzatura, devo guardarmi le spalle; i fili per stendere i panni ormai sono diventati un miraggio lontano.
Ieri sera il programmatore ha scaricato nel buco che si vede nel muro mezza cartuccia di silicone, ma niente da fare, la vita è più forte: le maledette hanno bucato il silicone e stanno continuando a fare la loro vita di sempre: se appoggio l'orecchio sulla parete delle cucina le sento ronzare disperatamente.
Domani sarà il giorno giusto per mettere la parola fine al nido di vespe.
Perchè proprio domani? Un po' perchè domani avremo tempo per passare in ferramenta a comprare qualcosa di adatto a fronteggiare il nemico e un po' perchè domani è il giorno giusto per tappare i buchi, per risolvere le situazioni in bilico. Magari le vespe sono lì da sempre e noi non ce ne siamo mai accorti, ma è bastato vederne un paio sul balcone per insospettirci. Poi abbiamo iniziato a seguirne i movimenti e abbiamo scoperto il buco nel muro, il ronzio: era tutto lì sotto il nostro naso eppure abbiamo lasciato correre per settimane e settimane. Come se il problema non esistesse, eppure c'era, ma lo avevamo sottovalutato e l'aver lasciato passare del tempo non ha certo migliorato le cose.
Domani non sistemeremo solo il nido di vespe, sarà un'altra giornata di attesa e questa volta la vivrò a distanza. Perchè ci vogliono un po' di attenzione e gli strumenti giusti per riprendere possesso del balcone. E l'abilità e la competenza di un chirurgo unito al tempo dell'attesa per chiudere anche questo capitolo, sperando che stavolta sia davvero l'ultimo.

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