lunedì, gennaio 15, 2018

Buon anno a tutt* :-) le vacanze ormai sono finite e devo dire che sono state davvero belle: ho potuto passare molto tempo con la mia famiglia e lo stesso posso dire dei miei figli. Ci ha fatto bene, soprattutto al piccolo guerriero, che è tornato a casa con nuova autonomia e grande carica per l'asilo: dopo mesi passati ad interrogarmi sulla bontà della scelta di iscriverlo al nido adesso finalmente ho avuto la risposta che cercavo e sì, è stata una buona scelta.
Propositi per l'anno nuovo ne abbiamo? Ovviamente sì- un lungo elenco- e magari piano piano deciderò di condividerli con il web. Il primo proposito era sistemare le mie borse.
Ultimamente mi sono appassionata ai video di youtube: scollego il cervello guardando 'ste ragazze che mettono in piazza la loro vita (o comunque quella che vogliono far credere tale), i loro acquisti (passerei ore a guardarle spacchettare vestitiscarpeeborse) e le loro collezioni di abiti e accessori vari. La mia collezione di borse non è esattamente come le loro: non ho una cabina armadio grande come un transatlantico dal contenuto, in termini economici, probabilmente comparabile col pil di qualche paese in via di sviluppo.
La prima borsa che mi sono comprata è ancora di là nel mio armadio, l'avevo presa all'upim ed è una cartella con una fantasia a fiorellini nei toni del rosso e del verde, molto tirolese.
La borsa più strana che ho è di jeans ed è una borsa a mano a forma di lumaca; l'ho comprata a Roma quando ci siamo andati per il nostro primo anniversario di matrimonio.
Per la borsa più costosa che mi sono comprata sono un po' indecisa perchè non ricordo esattamente i prezzi: una borsa Love Moschino che ho preso su saldi privati diversi anni fa (e che stavo anche pensando di vendere) e una borsa di tela Coccinelle che mi ero comprata per la Cresima di una delle mie sorelle (che ormai si laurea, questo per contestualizzare l'acquisto a livello temporale).
La borsa alla quale sono più affezionata... domanda difficile. C'è una borsa fatta con una vecchia coperta, un regalo di laurea delle mie amiche, l'ho usata fino a consumare la tracolla. Oppure una borsa di lana color ottanio che mi comprò mia mamma al mercato credo quasi 20 anni fa, compagna di moltissime avventure.
E la borsa più bella? Sono tutte belle, che domande. Però per fare una top 3 direi: la Gabs che mi sono comprata lo scorso inverno (il mio modello è un po' diverso, ha un manico solo e può trasformarsi in zaino, ma non trovo una foto), la Scarlet Virgo che presi ad una delle prime edizioni di San Salvario emporium e una borsa di tela color ottanio, un po' a fagiolone, con i profili di ecopelle marrone, un acquisto estemporaneo al mercato di Cesena.
Passarle in rassegna per sistemarle nell'armadio è stato come rivivere gli ultimi 20 anni di vita, soprattutto attraverso il loro contenuto: appunti presi durante i lavori fatti in Liguria, scontrini di ogni tipo, pacchetti di fazzolettini iniziati e mai terminati, due blister di benagol scaduti da anni, un burrocacao, una crema mani, qualche monetina, un paio di penne, biglietti dell'autobus, del treno, dell'aereo e di ogni altro mezzo di trasporto preso negli ultimi 10 anni. Ma soprattutto biglietti del cinema e del teatro. Tanti, troppi. Ricordo di un'epoca in cui mi ubriacavo di storie scritte da altri per vivere mille vite diverse. Adesso le storie me le racconta la piccola iena, che con la sua fantasia galoppante di quasi cinqueenne a volte mi lascia davvero senza fiato. E tutto senza dover fare un biglietto, anzi, come dice sempre la iena: paghiamo gratis.