martedì, febbraio 20, 2018


So che ultimamente non ho scritto molto e quel poco che ho scritto era tutto a tema piccola iena, ma il periodo non è dei migliori. Qui avevo scritto che nessuno poteva mettere la iena in un angolo, ma forse in questo anno e mezzo non ho lavorato molto bene in questo senso e adesso bisogna correre ai ripari, c'è un po' da lavorare, ma sono pronta ad impegnarmi per migliorare le cose.
L'altro giorno mentre il guerriero dormiva abbiamo tirato fuori il tangram: gliel'hanno regalato per il suo compleanno ed era ancora incartato sullo scaffale della sua camera da letto.
Abbiamo liberato il suo tappeto, ci siamo seduti a terra e abbiamo aperto la scatola: dentro c'erano due mazzetti di carte e 7 pezzi di legno verniciati di nero. I disegni sulle carte mostravano cosa si poteva realizzare con quelle semplici forme geometriche, se sistemate in modo opportuno.
Ho iniziato a far correre le carte tra le dita chiedendo alla iena cosa volesse provare a realizzare con quelle strambe costruzioni e lei invece ha voluto fare di testa sua: ha preso 4 pezzi, li ha messi un po' a caso e mi ha dato la sua interpretazione, proprio come fa ogni tanto mentre guarda una nuvola attraverso il finestrino dell'autobus. Ho iniziato un po' ad innervosirmi: quando si tratta di far lavorare la fantasia la iena è un portento, ma a volte ho la netta impressione che lo faccia perchè è meno faticoso. Sistemare dei pezzi a caso e vederci una cosa dentro richiede molta meno energia e meno concentrazione che cercare di capire come metterli insieme per riprodurre un'immagine già fatta, seguire le istruzioni, darsi delle regole. I set di lego piccoli che tanto ama cosa sono se non un insieme di regole da seguire alla lettera per ottenere un risultato? E allora le scatole di pezzi misti coi quali far lavorare la fantasia dove li mettiamo? Come si fa ad insegnare ai bambini che esistono delle regole da rispettare per ottenere un bel risultato, ma che a volte queste regole vanno un po' messe da parte per far lavorare la creatività?
Un quadro dell'ultimo Picasso ci fa venire voglia di dire "questo lo sapevo fare anche io", però poi ci ravvediamo e pensiamo che Picasso sapeva dipingere molto bene e quell'astrazione sulla tela è frutto di un lavoro lungo anni, uno studio che l'ha portato a quella cosa geometrica: conoscere perfettamente le regole del gioco e sapere come infrangerle per ottenere una cosa nuova, diversa, rivoluzionaria.
Alla fine, dopo una lunga discussione con la iena, siamo riusciti a seguire la regola e ad infrangerla, forse. L'ho convinta a copiare una figura delle carte facendole vedere quello che forse non era, ma che avrebbe sicuramente apprezzato. Abbiamo fatto la statua della libertà. O chissà cos'altro doveva essere nella testa di chi ha disegnato le carte. E ci siamo divertiti insieme.



lunedì, febbraio 05, 2018

Della piccola iena e dei suoi gusti musicali vi ho già parlato diverse volte in svariati post e, se vi ricordate bene, in questi giorni è stato il suo compleanno. E sono già 5.
Quest'anno ha chiesto di fare una festicciola coi suoi compagni di asilo- sabato prossimo ci sarà il party- e ieri in macchina con mio marito e i bimbi stavamo giusto discutendo della selezione musicale da proporre come tappetino di sottofondo. Questo pensiero sicuramente frivolo però mi ha fatto elaborare una serie di pensieri.
Il punto di partenza è stata l'oggettiva difficoltà a produrre una playlist adatta all'occasione rispettando i gusti musicali della iena che, per motivi fisiologici, al momento sono molto simili ai nostri. L'impresa non è proprio delle più semplici: occhiali rotti, la canzone dei cervelli, quella della piadina romagnola, la canzone del libro, l'uomo sulla luna, teresa e potrei continuare per ore sono canzoni adatte alla festa di un bambino di 5 anni? Diciamo che l'unica parola borderline che compare in questi testi è "tettine", che di per sè sarebbe anche passabile, ma quello che mi chiedevo è: sono canzoni adatte ad un pubblico di bambini? E il fatto che io le ritenga adatte a mio figlio non può andare bene anche per tutti gli altri? D'altra parte è la sua festa, mica quella dei suoi amici e la baby dance non l'ha mai apprezzata.
Sono ovviamente consapevole del fatto che non possa, a 5 anni, comprendere al 100% il significato di un testo a volte anche complesso, però non per questo non deve apprezzarne sonorità sia musicali che lessicali.
Questa riflessione mi ha innescato un ragionamento che, mi rendo conto, riguarda per lo più chi ha figli maschi. Vogliamo proteggere i nostri bambini dalla realtà raccontata in una canzone (la violenza, l'amore in tutte le sue sfaccettature, un evento storico o semplicemente la vita, con tutte le cose belle e brutte che la rendono reale), ma dall'altra parte, gli proponiamo una realtà inventata e, soprattutto, una violenza inventata fatta di fucili, pistole, bombe, proiettili e quant'altro: siamo proprio sicuri di quello che stiamo facendo? La iena per il suo compleanno ha ricevuto un robot telecomandato dotato di un mega fucile pluricanna: posso affermare con orgoglio che, alla soglia dei 5 anni, si tratta praticamente della prima arma che entra in casa e non è opera mia.
Al di là dell'arma "giocattolo" in sé ho notato che la vita nella comunità dei coetanei ha fatto nascere nella iena la voglia di fare giochi diversi dal solito; nei disegni che i suoi compagni di scuola gli hanno regalato per il compleanno un bimbo ha disegnato due pistole. Un bimbo di 3 anni nato e cresciuto a Torino, non un profugo di qualche paese straziato dalla guerra.
Quando la iena mi ha chiesto "perché dice "che mi staccasse la testa"?"- sono sincera- mi ha messa in difficoltà: aveva 4 anni e capiva perfettamente cosa volesse dire, ma non riusciva a contestualizzarlo. Questa violenza reale che riempie le pagine dei giornali e le copertine dei TG non è forse più "giusta" e più vera di un robot col fucile? Non merita di essere compresa anche da un bambino, proprio per essere contestualizzata e non soltanto emulata?
Quella canzone per me è una poesia, è una speranza, è una storia vera con un finale a sorpresa: forse un giorno qualcuno si metterà sul naso gli occhiali di Enzo Baldoni e vedrà una nuova realtà; è la vittoria dell'umanità sulla violenza ed è quello che mi fa sperare che un altro mondo è possibile.
Facciamo un passo indietro e torniamo alla selezione musicale della festa della piccola iena: ci saranno le belle bestie, qualche canzone dello zecchino d'oro che gli piace, la sigla di Mork & Mindy e anche qualche cantautore assortito più o meno datato (forse non vi avevo mai parlato della passino della iena per alcune canzoni di Paolo Conte :-)). Ah, e la colonna sonora di Ghostbusters, qualcosa di Sing, la canzone di Zack di School of Rock, la canzone finale di Cloudy with a chance of meatballs e, ovviamente, It's a long way to the top... If you wanna rock'n'roll. E la iena wanna do rock'n'roll.